Bates Motel – Recensione 3×03 – Persuasion

La caratteristica di Bates Motel è quella di essere una serie molto cupa, sia a livello di trama che proprio di colori. I misteri che nascondono i protagonisti sono tanti e pare proprio che in questa terza stagione ne vedremo delle belle! Se i primi due episodi sono serviti a gettare le basi per questi nuovi filoni narrativi che andremo a conoscere col passare degli episodi, con questo terzo iniziamo a capire dove ci vogliono portare.
Parliamo prima di tutto di Dylan. Deciso ad intraprendere la strada della coltivazione di marijuana medicinale, sembra però quasi spaventato da ciò che il padre/zio potrebbe combinare. E non fa tanto male a diffidare di Caleb, che quatto quatto vuole stanziarsi a White Pine Bay, investire i suoi soldi nel capanno di Dylan e chissà cos’altro… Non voglio neanche pensare alla reazione di Norma alla scoperta che il caro fratello si trova a pochi chilometri da lei. Temo, e spero, che Caleb non farà una bella fine… soprattutto se pensiamo al tipo losco dell’episodio precedente. Di sicuro non mancheranno gli screzi tra lui e Caleb.
Intanto sono arrivate le piantine, in motel, quindi la povera Emma è costretta a caricarsele in macchina e portarle da Dylan (con sottofondo la canzone dei The Specials, A Message to You, Rudy). Non so perché, ma vorrei che venisse approfondito il rapporto tra i due, secondo me sarebbero degli ottimi amici, o anche più… chissà.
Quando Caleb si presenta, la ragazza rimane un attimino pietrificata… Se non ricordo male non dovrebbe sapere che è il padre di Dylan, ma comunque sa che non è proprio uno stinco di santo… Dylan però le fa promettere di non dire niente a nessuno.

Se l’anno scorso avevamo Nick Ford (Michael O’Neill) come “cattivo della stagione”, quest’anno c’è Bob Paris (Kevin Rahm, che per me sarà sempre il cugino di Giudice Amy, per alcuni Lee McDermott di Desperate Housewives, o attualmente l’amico di Elizabeth McCord in Madam Secretary). Il tipo, che sembra essere il padrone dell’Arcanum Club che abbiamo visto nello scorso episodio, ora è stato chiamato da Romero in seguito alla scoperta che la ragazza trovata morta era una squillo. Bob minaccia Romero di non appoggiarlo nella sua nuova candidatura da sceriffo, perché pare che nessuno a White Pine Bay sia felice del fatto che il caro sceriffo abbia chiamato la DEA ed eliminato la principale fonte di guadagno della città. Alex, però, non sembra turbato da questa minaccia e quando da lui si presenta il nuovo candidato a sceriffo, lo manda via con nonchalance. Non so cosa aspettarmi da questa storyline, da una parte ho paura per Romero, ma dall’altra lo vedo molto sicuro di sé, quasi mi fa pensare che abbia comunque degli agganci dall’altro. Una cosa che mi fa ridere, però, di tutta questa situazione è che pare che solo lui sia l’unico santo in città… Cioè, com’è che nessuno è contento che gli affari di droga non girino più? Ci sarà pure qualcuno “pulito” in questa cittadina dell’Oregon. Bah!

La terza storyline, quella più importante, è il continuo conflitto madre-figlio che in questo episodio ha toccato l’apice della follia, tanto per cambiare. Norma può essere quella che è, ma io ho tanta voglia di abbracciarla. Norman, non la meriti! ahahahahhahahah. Scherzi a parte, i loro dialoghi in questo episodio sono stati di un’intensità assurda! Sia quello post-Romero, che quello pre-bagno, che quello tra Norman e la Norma della sua mente. Davvero, sono state delle scene che mi hanno tenuta incollata allo schermo e la bravura degli attori è tale che ogni volta non so se dispiacermi per Norman, o se augurargli il peggio, mentre Norma la adoro, no matter what, con tutta la sua pazzia e la sua fragilità!
Norman è consapevole dell’influenza della madre e quando parla con Emma si nota quanto questo ragazzo sia spezzato:

Se qualcuno ti guardasse sempre come se avessi fatto qualcosa di sbagliato, se ti parlasse come se avessi fatto qualcosa di male, se ti trattasse in questo modo, cominceresti a pensare di aver fatto qualcosa di male!

Ma poi ecco tutta la sua freddezza quando parla con Romero. In quel momento si è sentito tradito dalla madre, difatti poi le rinfaccia tutto, e mi ha colpito la frase “Penso che qualcuno di noi abbia un problema… e sono stanco che si supponga che sia io ad averlo”. In effetti i problemi ce li hanno entrambi, ognuno in modo diverso: Norma perché regge in piedi tutta la baracca, non solo fisica ma anche mentale, e Norman perché vorrebbe tanto essere un ragazzino normale, ma sa che in lui c’è qualcosa che non va. La sua voglia di porre fine alla sua vita che abbiamo visto nel finale della seconda stagione era vera, e lo capiamo dal quello che dice a Norma

Ero totalmente disposto a prendermi tutte le responsabilità per la signorina Watson. Ci ho provato. Volevo farlo. Non me l’hai permesso. Sono rimasto a questo mondo per te, madre.

Adesso Norma ha pure iniziato i corsi al college ed ha conosciuto per caso uno psicologo. Da come sono andate le cose, sembra proprio che andrà a fargli visita. Non vedo l’ora di scoprire se riuscirà a trovare un attimo di pace.

Nonostante Norman abbia messo in dubbio la sua innocenza, quasi facendosi annegare per vedere se riusciva a ricordare qualcosa della sera in cui è scomparsa Annika, la paura che avesse potuto uccidere la ragazza è stata sventata quando lei si è ripresentata al motel, anche se con un proiettile in corpo ed una chiavetta USB che poi ha consegnato a Norma. Naturalmente questo risvolto porterà ad indagini e chissà cosa scopriremo… Soprattutto chissà cosa ci sarà in quella chiavetta!

In attesa di prossimi risvolti, vi lascio con il promo del prossimo episodio e vi invito a passare da Bates Motel Italia.

Claire

Superfan di Rizzoli&Isles, ha visto talmente tanti crime e procedural che vorrebbe diventare un cop americano o addirittura entrare nella FringeDivision. Sin da piccola ha nutrito la passione per i libri di Patricia Cornwell ed è molto incuriosita dalla medicina legale. Da un paio d’anni a questa parte, ha quadruplicato le serie da seguire ed è soprattutto diventata una EvilRegal accanita, grazie al fantastico Once Upon a Time e alla splendida Lana Parrilla!
Sogna di vivere a Los Angeles per respirare appieno l’aria telefilmica, anche se negli ultimi anni Vancouver sta rubando la scena alla famosa località californiana. Se non fosse che fa troppo freddo, non sarebbe male vivere lì.

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